Nell’agricoltura sintropica la successione ecologica naturale viene suddivisa in tre grandi periodi temporali che possono variare di molto a seconda del clima, esposizione e condizioni ambientali in genere. Qui di seguito una breve descrizione delle tre fasi: Colonizzazione, Accumulo e Abbondanza.
Uno dei primi aspetti da tenere in considerazione nella progettazione di sistemi sintropici è l’analisi del territorio e del campo per conoscere il “punto di partenza” del terreno preso in esame.
FASE DI COLONIZZAZIONE
È la fase in cui troviamo popolazioni di piante, animali e microbiologia estremamente ridotte, tipica di ambienti poco ospitali e con basse risorse alimentari. In ambito agricolo riteniamo in fase di colonizzazione un terreno in cui per diversi anni si è praticata un’agricoltura depauperante. Fermando le lavorazioni potremmo vedere la nascita di piante che denominiamo pioniere o colonizzatrici, ovvero piante poco esigenti che riescono a ricavare il proprio fabbisogno energetico con il poco disponibile.
Le piante pioniere hanno un ciclo di vita breve e dopo alcuni periodi di tempo potremo assistere alla nascita di piante annuali, piccoli arbusti fino ad arrivare alle prime forme legnose.
FASE DI ACCUMULO
Viene chiamata fase di accumulo quel periodo di tempo variabile in cui si susseguono varie specie erbacee, arbustive e arboree dal ciclo di vita più lungo. Negli ecosistemi che vivono questa fase possiamo notare un accumulo di sostanza organica sul suolo che permette lo sviluppo di specie più esigenti rispetto alle piante pioniere della fase di colonizzazione. La durata di questa fase, come le altre, è indefinita, solo quando avverrà una o più azioni di disturbo (uragani, alluvioni, incendi,…), generando molta sostanza organica per le specie abbattute e facilitando l’entrata della luce in profondità, la fase di accumulo lascerà spazio alla fase di abbondanza. In agricoltura sintropica questa “azione di disturbo” viene fatta periodicamente e sistematicamente tramite potature e sfalci.
FASE DI ABBONDANZA
In questa fase il sistema raggiunge l’equilibrio e la stabilità, ospitando specie vegetali molto longeve come ulivi o querce, queste specie vengono chiamate “Climax” ( Climax Wikipedia ) . In questa fase il sistema giunge al suo culmine e le specie presenti dominano lo spazio raggiungendo la stabilità. I cambiamenti in questo tipo di fase avvengono con tempi molto più lunghi (secoli/millenni) ovviamente escludendo le azioni di disturbo che possono provenire dall’uomo o dalla natura.
Due esempi di comunità climax sono le foreste pluviali tropicali e le barriere coralline.
Nell’agricoltura sintropica queste tre fasi vengono utilizzate come una delle classificazioni delle specie vegetali. Il ciclo di vita di una pianta ci racconta già molto sulla fase di successione ecologica di appartenenza, più la specie è longeva e più sarà vicina alla fase di abbondanza, più il legno della specie presa in esame è morbido e più l’albero è vicino alla fase di colonizzazione, più il legno sarà duro e più sarà tendente alla fase di abbondanza. Questo fattore è comprensibile considerando che la natura “tende a foresta” e per fare il suo compito ha bisogno di produrre sostanza organica in abbondanza, quindi si può osservare come il legno di sambuco o dell’ailanto (fase di colonizzazione) sia molto più rapido a decomporsi di quello di quercia, facente parte della fase di abbondanza, dove troviamo un suolo già ricco di sostanza organica, vita microbica e fungina in grado di decomporre materia densa come il legno di quercia. Nell’agricoltura sintropica si progettano sistemi e sesti di impianto che siano in grado di accelerare i processi della successione ecologica naturale, il sistema sintropico non può essere copiato/incollato, ogni sistema è unico e comprendere il giusto habitat di ogni specie e la sua fase di successione ecologica di appartenenza è essenziale per una buona progettazione e riuscita del sistema.
Le foto in basso sono state scattate nei pressi del Monastero di Fonte Avellana, campi dedicati al pascolo e abbandonati in periodi diversi. Possiamo dire con certezza che il campo con i piccoli alberi e arbusti (zona 3 in foto) è stato abbandonato precedentemente all’appezzamento adiacente con la ginestra (zona 2 ) e ancora più a valle (zona 1), il campo con tutte le specie erbacee senza nessuna essenza legnosa o semilegnosa ci indica che è stato l’ultimo appezzamento ad essere abbandonato perchè le specie presenti fanno parte della prima fase di colonizzazione.