La stratificazione forestale è un concetto affascinante che ci aiuta a capire come le piante e gli alberi si organizzano all’interno di un ecosistema boschivo. Immagina una sorta di comunità vegetale in cui ogni strato svolge un ruolo specifico e contribuisce al benessere dell’intero ambiente. Ambiente di cui facciamo parte!
Esistono diversi modelli di suddivisione delle foreste in ambito di studi di sistemi ecologici, suddivisioni in 7 strati, 10 o anche di più, questi “strati” sono nati dall’ analisi degli ambienti boschivi/forestali naturali dalla seconda metà dell’1800 in poi nell’ambito delle discipline ecologiche. Ecologia: termine coniato nel 1866 per porre l’attenzione sullo studio dell’ambiente e dei suoi sistemi, dal greco oikos=casa/ambiente, logos=studio/discorso...Pochi anni prima della seconda rivoluzione industriale! 👍
Queste nozioni sulla stratificazione forestale naturale vengono utilizzate nell’ambito dell’agricoltura sintropica. La stratigrafia forestale rappresenta un fondamentale paradigma di progettazione e gestione degli ecosistemi agricoli. Questa metodologia mira a emulare la struttura a strati delle foreste naturali, promuovendo la biodiversità, l’equilibrio ecologico e la sostenibilità. Gli strati principali della stratigrafia forestale sono: Emergente, Alto, Medio e Basso.
Lo schema illustra la stratificazione di una foresta naturale, con le piante emergenti che assorbono l’80% di luce e occupano il 20% dell’area. Tale stratificazione prosegue fino allo strato inferiore, in cui le specie vegetali dello strato basso occupano l’80% dell’area assorbono un 20% di luminosità.

La stratigrafia forestale in natura e in agricoltura sintropica
Strato Emergente: Nel contesto naturale, lo strato emergente è costituito da specie arboree ad alto sviluppo verticale, superando il canopy (strato alto) e occupando la porzione più illuminata della foresta. Le chiome di questi alberi sono in grado di catturare una notevole quantità di luce. Nell’ambito dell’agricoltura sintropica, e quindi in un contesto progettuale/agricolo/antropizzato, le piante classificate come emergenti svolgono principalmente il ruolo di piante da supporto alle specie produttive. Il termine “emergente” è assegnato anche a tutte le piante da produzione che si sviluppano con maggiore vigore e altezza rispetto alle altre piante selezionate per il sistema. “Le tre sorelle” è il nome dato ad un’ antica tecnica agricola che consiste nella consociazione di tre specifiche colture: il mais, fagioli e zucche. Prendendo questo specifico micro-sistema agricolo come esempio, il mais occupa lo strato emergente. Con questo esempio si vuole precisare che il concetto di stratigrafia forestale nell’ agricoltura sintropica viene applicato anche a specie non arbustive/arboree.
Strato Alto: Viene denominato strato alto, livello alto o canopy/canopeo quella area di foresta che crea un fitto strato compatto di chiome, occupa una maggiore area rispetto lo strato emergente, ospita molte specie animali. Crea una fitta ombra e limita l’evaporazione dell’umidità creata dalla traspirazione delle piante che vivono sotto questo strato. Nell’esempio delle tre sorelle fatto nel paragrafo precedente i fagioli sono il nostro strato alto, o se stiamo progettando un frutteto, i nostri alberi da frutto faranno parte dello strato alto del nostro sistema agricolo, quindi quando si parla di strato alto in agricoltura sintropica, ci riferiamo alle specie che prendono maggior quantità di luce dopo lo strato emergente, la mutevolezza di un sistema sintropico fa si che queste classificazioni cambino negli anni e seguano l’andamento della successione ecologica che stiamo dando al nostro sistema agricolo.
Strato Medio: Il concetto di “strato medio” in ecologia si riferisce ad uno degli strati distinti di un ecosistema, spesso chiamato “strato arbustivo” o “strato arboreo basso”. Questo strato è posizionato tra lo strato Basso (sottobosco) e lo Strato Alto (canopeo). Lo strato medio è abitato da una varietà di piante, arbusti e piccoli alberi che spesso forniscono rifugio, cibo e habitat per molti organismi. Questo strato agisce come una zona di transizione tra le condizioni del suolo e dell’aria rispetto agli strati superiori e inferiori, fornendo un ambiente unico per molte specie di flora e fauna. In agricoltura sintropica vengono scelte le piante che occuperanno lo strato medio in base alle esigenze del suolo, esposizione e clima in generale ma anche valutando le necessità di chi si prenderà cura del sistema e di quale evoluzione avrà negli anni.
Strato Basso: Il basso rappresenta il livello più prossimo al suolo, ospitando piante adattate a condizioni di ombra parziale. Queste colture contribuiscono al mantenimento della fertilità del suolo, lo proteggono contro l’erosione e promuovono una microflora e un bioma del suolo sano e in equilibrio. Lo strato basso è il più ricco di biodiversità, sia vegetale che animale considerando che i primi cm di suolo ospitano una moltitudine di organismi. La varietà di specie in questo strato contribuisce all’efficacia complessiva del sistema foresta. Andando a trattare l’argomento considerando un sistema agricolo, lo strato basso, prendendo ancora una volta “le tre sorelle” come esempio è rappresentato dalla zucca, che con il suo andamento strisciante e le sue foglie larghe rimane in una posizione bassa creando una fitta ombra che trattiene l’umidità e limita la crescita di altre specie spontanee. Un’indicazione sulla giusta posizione di una pianta, e quindi il suo bisogno di luce, ci è in molti casi suggerito dalla grandezza e forma della foglia, la foglia sarà larga quando la specie deve fare fotosintesi in condizioni di ombra e sarà stretta e lunga quando come specie si adatta bene in condizioni di grande irraggiamento solare e quindi minor superficie per la fotosintesi nella foglia.