Avete mai provato a spaccare una canna di bambù? Con uno splitter è un’operazione rapida e alla portata di tutti. Canne da un metro o da quattro, preventivamente forate con un tondino di ferro per facilitare l’ingresso dello splitter: la prima, la seconda… Con un mazzuolo di legno lo splitter penetra meglio. La terza, la quarta… Si appoggia la base della canna sullo spigolo di un edificio o su un masso per impedirle di scivolare mentre si assesta un colpo deciso con il mazzuolo sullo splitter. La quinta, la sesta…
Arrivati alla decima canna, la fatica inizia a farsi sentire: nelle braccia, nelle spalle e soprattutto nei colpi mancati con il mazzuolo, che fanno invocare tutti i santi imparati al catechismo mentre si saltella tenendosi stretto il dito martoriato! Bisognerebbe trovare un modo per faticare meno.
Alla ventesima canna, quando da Loreto a Lourdes, passando per Pietralcina e Assisi sono stati convocati tutti i santi disponibili, arriva l’illuminazione: ci serve potenza! Il verricello può trascinare quintali!
Fu così che il team Poliedra, nell’autunno 2020, iniziò le sperimentazioni. Prima con un verricello montato su un quad, poi con un sistema più raffinato: un alloggio in legno, una batteria di piccole dimensioni e un inverter per la corrente a 220V. Legando lo splitter al gancio del verricello e mettendo in tensione il bambù sul parafango (tenuto fermo da un barattolo di salsa di pomodoro – the Italian way!), azionammo il meccanismo. Trascurando qualche piccola norma di sicurezza, potemmo finalmente dire: FUNZIONA!
La versione definitiva prevede l’utilizzo di due tavole-guida che facciano scorrere lo splitter, con lo spazio nel mezzo per alloggiare il culmo di bambù.
E fu così che il team Poliedra si salvò dallo splittaggio manuale di 120 canne di bambù! ….e con due rotelle è anche trasportabile in bambuseto/cantiere!
Qui di seguito un piccolo video che racconta l’esperienza fatta, con l’augurio che altri possano beneficiare di questa tecnica, per non disturbare più santi e madonne!




