La voglia di scoperta, l’animo un pò nomade ci spinge a spostarci e a conoscere esperienze nuove, e così, alla ricerca di una comoda tenda per le nostre peregrinazioni, nel 2015 ci imbattiamo nel progetto di una StarDome.
La cupola “star dome” prende il suo nome dalle stelle che si formano sulla sua superficie intrecciando stecche di vario materiale, è una struttura leggera, modulare e di semplice realizzazione.
Noi abbiamo scelto di realizzarla in bambù materiale che cresce abbondante lungo la sponde del Fiastra (Macerata), un fiumicello delle nostre zone; dal parco di una villa storica il bambù è stato trapiantato in svariati punti dai contadini che ne facevano i più diversi usi. Purtroppo ci siamo dovuti accontentare di canne di bambù di scarto abbandonate da un giardiniere.
Trovato il nostro materiale naturale e sostenibile ci siamo chiesti: come possiamo dividere il bambù in stecche?
Completamente a digiuno dell’argomento ed in assenza dell’apposito strumento, ci siamo arrangiati dividendo la canna in stecche longitudinali grazie a roncola e martello: il bambù estremamente fibroso, con opportune accortezze, si divide facilmente seguendo la linea verticale della fibra.
Per facilitare la splittatura del bambù (ndr termine tecnico che indica la divisione del bambù in stecche) le membrane legnose interne in corrispondenza dei nodi sono state sfondate con tondini di ferro riciclati di circa 2 metri.
In questa maniera abbiamo ottenuto stecche di bambù leggere, flessibili ed assemblabili fra loro tramite bulloni che ci permettevano, grazie alla loro modularità, di costruire con la stessa tecnica strutture di qualsiasi dimensione.
Ed ora abbiamo il il nostro quartier generale pronto per far bella mostra di sè in giro per festival!